L’open space rappresenta una tendenza sempre più in voga nelle moderne abitazioni. I motivi sono molteplici.
In primis questa soluzione permette di avere più spazio e luminosità anche nei contesti abitativi più piccoli e, viste le metrature sempre più ridotte dell’edilizia contemporanea, l’open space è un’idea intelligente per far apparire gli ambienti più ampi.
Anche laddove lo spazio non costituisca un problema, un ambiente aperto dona un forte impatto estetico.
Non solo. L’open space permette anche un risparmio dal punto di vista energetico, sia per quanto riguarda l’illuminazione che per il riscaldamento.
Per esaltare tuttavia un contesto di questo genere, individuare la giusta illuminazione è più che mai indispensabile per evitare, ad esempio, di illuminare troppo alcune zone a discapito di altre.
Dunque il progetto di lighting design dovrà essere estremamente preciso e dettagliato, sia per quanto riguarda il posizionamento dei punti luce che la scelta dei corpi illuminanti.
L’obiettivo è quello di fornire un’illuminazione omogenea, tenendo tuttavia presente che le diverse aree dello stesso ambiente avranno esigenze di luce diverse in base alle attività a cui sono destinate.
Trattandosi di un ambiente aperto, oltre alla disposizione degli arredi e dei complementi, sarà proprio l’illuminazione a permettere di creare zone distinte e a renderle funzionali e accoglienti al tempo stesso.
Dunque come illuminare un open space? È proprio a questa domanda a cui forniremo una risposta approfondita in questo articolo.
In particolare vedremo:
Sahara
Per illuminare un open space senza commettere errori è importante innanzitutto definire cosa si intende per “open space”.
In particolare bisogna distinguerlo dal loft, in quanto, essendo entrambi spazi unici, spesso vengono erroneamente usati come sinonimi.
Un open space, come dice la parola stessa, è uno “spazio aperto”, ovvero un appartamento o una casa che si differenzia dallo stile architettonico tradizionale per essere caratterizzata da alcuni ambienti uniti e non divisi da muri.
Il loft, invece, è di solito uno spazio industriale o commerciale dismesso di notevole superficie da cui si ricava un’abitazione privata, caratterizzata dalla quasi totale assenza di pareti divisorie, da soffitti di altezza maggiore rispetto alle normali costruzioni a uso abitativo (circa 4 o 5 metri) e da finestre più alte e ampie.
Nel loft i mattoni, l’intonaco, i battiscopa e quant’altro non sono né rifiniti né decorati. Questo tipo di soluzione, che si presenta come un monolocale di grandi dimensioni, predilige solitamente un tipo di arredamento e di illuminazione in stile industriale.
Due contesti abitativi diversi dunque che richiedono un approccio diverso nella progettazione per creare la giusta atmosfera con l’illuminazione.
Prima di entrare nel dettaglio di come illuminare un open space, ci sono alcuni vantaggi e svantaggi di questa soluzione abitativa che il progettista dovrebbe considerare e condividere con il proprio cliente.
Come abbiamo visto, l’open space è un’area della casa che unisce ambienti diversi.
La combinazione che rappresenta la configurazione più tipica di open space è quella che prevede l’unione del soggiorno con la stanza da pranzo e la cucina a vista per creare una grande zona living che restituisce un’atmosfera più conviviale alla casa.
Il vantaggio è che chi è in cucina può colloquiare direttamente con chi è, ad esempio, sdraiato sul divano o con chi sta apparecchiando la tavola, senza dover alzare la voce per farsi capire e non vedere i propri interlocutori per via dei muri che li separano.
Questa soluzione permette inoltre anche un risparmio dal punto di vista energetico, dato che è possibile (anche se non consigliabile) servirsi anche di una sola fonte di illuminazione per avere una luce generale in tutto lo spazio.
Di contro, prima di proporre questa soluzione a un cliente vanno considerati anche gli svantaggi dell’open space, ossia il fatto che avere la cucina che si apre sul soggiorno può favorire il diffondersi di cattivi odori in tutta l’area living così come dei rumori degli elettrodomestici.
Elementi dunque che possono arrecare disturbo a chi sta guardando la TV o leggendo sul divano.
Per evitare questi inconvenienti, l’idea giusta potrebbe essere quella di prevedere una porta a scomparsa o a scrigno che, quando serve, possa separare la cucina dal resto dello spazio living.
Inoltre, utilizzare una porta a scomparsa in vetro in maniera strategica, permetterà di non pregiudicare la qualità dell’illuminazione.
Fatte queste dovute considerazioni di carattere generale andiamo a vedere alcuni consigli pratici per illuminare un open space con successo trovando il giusto equilibrio tra illuminazione decorativa e illuminazione tecnica.
Sisma
Nell’elaborazione di un progetto di lighting design di un open space, l’obiettivo deve essere quello di rendere questo spazio sia aperto accogliente e “invitante” che estremamente funzionale.
Dunque, per illuminare un open space, è essenziale studiare un’illuminazione d'interni di design che permetta, oltre che di conferire un forte impatto estetico, anche di svolgere al meglio le diverse attività nelle varie zone della stanza.
Vediamo come.
Per via della superficie solitamente piuttosto ampia, quando si tratta di decidere come illuminare un open space è sempre meglio evitare un punto luce unico, in primis perché una sola luce non risulterebbe sufficiente e, in secondo luogo, per poter disporre di tipologie di luce diverse a seconda della funzione dell’area illuminata.
Come gli interior lighting designer sanno bene, è possibile distinguere tra tre livelli di illuminazione:
Anche se si tratta di uno spazio aperto, e anzi ancora di più proprio per questo motivo, è necessario dividere idealmente l’ambiente in aree specifiche ognuna delle quali avrà le sue esigenze di illuminazione.
Per illuminare un open space è dunque fondamentale identificare quali aree richiedono una luce pratica più forte e diretta (come, ad esempio, il piano cottura della cucina o il tavolo da pranzo) e quelle che invece necessitano di una luce più soft e di atmosfera (come, ad esempio, il soggiorno).
Usare uno schema di illuminazione stratificata consentirà di creare il giusto mood senza rinunciare al giusto comfort visivo.
Sisma e Gangster
Come abbiamo già anticipato, in cucina e in soggiorno (di fatto la situazione più frequente di open space), sarà necessario installare tipi di lampada diverse.
Ad esempio, dove si cucina sarà sicuramente più utile una luce diretta e potente, che permetta di svolgere senza sforzo visivo le diverse mansioni.
In soggiorno, invece, per guardare la TV o per leggere, sarà sufficiente una luce più diffusa e meno intensa.
Via libera dunque all'utilizzo di lampade diverse purché in armonia tra loro.
Facciamo qualche esempio.
Per quanto riguarda la cucina, sono da prediligere le lampade a sospensione o i faretti.
Si tratta, infatti, di soluzioni di luce più potente e diretta e permettono di creare diversi abbinamenti tra tipologie differenti di lampade, con soluzione di continuità.
Sconsigliate invece per questa zona le applique, poiché oltre a illuminare meno intensamente, con i vapori derivanti della zona cottura tenderebbero a sporcarsi più facilmente.
Per la zona living le possibilità sono davvero tante: dai faretti alle applique, fino alle lampade da terra o da tavolo.
Per illuminare il soggiorno in maniera originale c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
Per quest’area, dunque, si può lasciare spazio al gusto personale del cliente, a condizione di non esagerare con la luminosità.
Infatti, trattandosi di una zona adibita alla convivialità, alla lettura, all’ascolto della musica e più in generale al relax, è bene scegliere una luce soffusa che contribuisca a creare la giusta atmosfera.
Per illuminare il soggiorno di un open space, l’idea intelligente potrebbe essere quella di optare per lampade dimmerabili, in modo da adattare la luce ai diversi momenti della giornata e alle diverse attività e di soddisfare tutte le esigenze di chi vive l’ambiente.
Un altro elemento da considerare quando si realizza un progetto di lighting design, e in particolare per illuminare un open space trattandosi di un unico spazio, è lo stile complessivo che deve risultare coerente.
Se, dunque, è bene orientarsi verso la scelta di lampade diverse, è necessario individuare un design che dia armonia agli ambienti e capace di offrire una continuità luminosa che darà una percezione visiva d’insieme.
Inoltre, è fondamentale abbinare l’illuminazione allo stile di arredo in modo che il mood complessivo sia ben definito e non risulti caotico.
Infine, da non dimenticare nella scelta delle installazioni luminose è che l’obiettivo è trovare il giusto equilibrio tra illuminazione decorativa e illuminazione tecnica.
Esistono tante proposte di lampade di design capaci di rispondere pienamente a questa necessità.
Sibilla
Abbiamo già parlato dell’importanza di realizzare un progetto di illuminazione stratificata per illuminare un open space.
L’illuminazione d’accento merita un discorso a parte perché trascurarla potrebbe essere un grave errore che rischia di compromettere il risultato estetico finale.
L’accent lighting permette di mettere in evidenza particolari caratteristiche architettoniche (come delle travi a vista o una parete in pietra), sculture, opere d’arte o altri complementi di pregio che meritano di essere valorizzati.
Nella fase di progettazione dell’open space è dunque fondamentale pensare su quali aree all'interno dell’open space si vuole creare un focus di attenzione.
Per quanto riguarda la scelta dei corpi illuminanti le possibilità sono diverse.
Ad esempio, per mettere in evidenza una parete particolare, la scelta potrebbe cadere su alcune applique come Work in Progress, una lampada che ricorda quelle dei cantieri ma che, grazie al suo bianco candido e ai suoi romantici decori floreali, impreziosisce anche gli ambienti più raffinati.
Una lampada da tavolo come Bag potrà invece dare risalto a un vaso pregiato o a una scultura di design.
Abbiamo visto quali sono le linee guida da seguire per illuminare un open space.
Fatte questo premesse la parola chiave da cui farsi ispirare per stupire i propri clienti proponendo soluzioni originali è: creatività!
Creatività che, tuttavia, non può e non deve prescindere dai gusti e dalle preferenze del cliente che deve, per questo motivo, essere coinvolto nella creazione del progetto illuminotecnico.
Vediamo dunque 4 soluzioni di lampade di design by Karman, per illuminare un open space in modo originale senza rinunciare allo stile e all’eleganza, capaci di stupire e regalare emozioni attraverso la luce.
Ci concentreremo sulla situazione più frequente ovvero quella di open space cucina-soggiorno.
In generale le lampade a sospensione sono un’ottima idea per un open space dato che, in questo tipo di contesto, la pareti o altri punti dove fissare le luci possono mancare.
Le sospensioni sono perfette sia come fonte di ambient lighting che di luce task, conferendo al tempo stesso un forte impatto estetico.
Domenica e Sahara
Se nella cucina in questione, in stile moderno o industriale, è presente un’isola, merita sicuramente di essere valorizzata.
Obiettivo che può essere raggiunto posizionando una serie di lampade a sospensione di design che cadono sul piano lavoro.
Questa soluzione per illuminare un open space, non solo fornirà la luce pratica necessaria ma impreziosirà la zona cucina rendendola perfettamente integrabile con la zona living.
Un esempio? Cluster, funzionalità e grande pulizia formale per una soluzione che permette di dare sfogo alla creatività realizzando composizioni che mettono insieme più lampade decorative Karman, diverse nelle forme, nei materiali, nelle trasparenze e nei colori per realizzare una sospensione innovativa e di grande suggestione.
Una lampada a sospensione che cattura l’attenzione e che spinge l’occhio a guardare verso l’alto in una cucina aperta.
È Snoob, in alluminio laccato bianco o nero, le cui forme evocano quelle dei lampadari protagonisti di antichi palazzi barocchi ma rivisitati in chiave moderna.
La pulizia delle linee non ne intacca l’imponenza ed è una proposta capace di stupire posizionata al centro di una cucina a pianta aperta.
Per fornire luce task dove serve il consiglio è quello di integrare la luce della sospensione con faretti, luci da incasso e strisce LED sotto i pensili.
Per illuminare un open space, il tavolo da pranzo ossia il luogo della convivialità, necessita di un’adeguata visibilità ma anche della giusta atmosfera.
Una o più sospensioni, in base alle dimensioni del tavolo in questione, come Cell, in filo metallico bianco o bronzo, contribuiranno a delimitare la zona pranzo in modo discreto ed elegante ma senza passare inosservate.
Cell ricalca la struttura e lo spirito delle antiche lanterne cinesi e donerà un tocco magico al tavolo da pranzo.
Il soggiorno rappresenta lo spazio del relax ma anche il luogo di incontro con la famiglia o con i propri ospiti.
In questa importante zona della casa è possibile, e anzi raccomandabile, abbinare e dosare sapientemente fonti luminose diverse: sospensioni, applique (da posizionare,ad esempio, sui due lati del divano) ma anche lampade da terra e da tavolo per poter impostare il giusto mood in ogni momento della giornata.
Un esempio? Black Out, con struttura in filamento di vetroresina e disponibile sia nella versione sospensione che lampada da terra.
I filamenti in vetroresina filtrano una luce calda e accogliente.
Per chi è alla ricerca di atmosfere davvero uniche, l’accessorio portacandele in ceramica bianca, che sembra fluttuare nell’aria scendendo da sotto il paralume.
Black Out
Abbiamo visto come l’illuminazione rivesta un ruolo fondamentale nella progettazione di un open space perché è proprio attraverso la luce che è possibile rendere lo spazio un tutt'uno creando al tempo stesso diverse zone funzionali separate tra loro.
Per illuminare un open space è dunque necessario il giusto connubio tra arte e scienza, tra tecnica e creatività.
In particolare, riassumendo, sarà necessario: