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Ottenere la perfetta integrazione tra luce naturale e artificiale


Pubblicato il 30 maggio 2021

Il rapporto tra uomo e luce artificiale non è così remoto: a partire dagli anni ’20 dell’Ottocento, la tecnologia ci ha permesso di ovviare al buio in modo sempre più efficiente, arrivando a replicare la luce naturale del sole e i suoi effetti sia nelle strutture che nella psicologia dell’individuo.

Nonostante ciò, facendo riferimento al ritmo circadiano, ovvero al rapporto tra sonno e veglia, sempre più ricerche dimostrano come il modo in cui abbiamo iper illuminato le nostre città abbia modificato i nostri comportamenti e quelli di alcune specie animali in maniera innaturale.

Dall'illuminazione nelle città e nelle strutture aziendali, fino all'interno delle nostre case, progettare la luce nei luoghi in cui vivono uomini, animali e piante diventa, dunque, un campo professionale in cui vengono fuse insieme architettura, design, natura, psicologia, sociologia, arte e tecnologia.

Il tuo progetto di luce deve connotarsi in uno studio multidisciplinare tra arte e scienza, dove i bisogni fisiologici individuali diventano di primaria importanza: in quanto specialista della luce, le tue scelte devono risolvere i problemi del tuo cliente, che diventano necessità di migliorare la qualità dell’ambiente in cui egli vive.

Il tuo compito non è dare consigli per gli acquisti, ma rimediare concretamente quelle tematiche che il tuo cliente non è in grado di risolvere e che riguardano la percezione della luce e la sua importanza per il suo benessere.

In questo articolo approfondiremo: 


Perfetta integrazione tra luce naturale e luce artificiale

Kimono

Sul mercato sono presenti infinite lampade con tecnologie sempre più performanti, come l’alogena, la fluorescente, la xenon, e adesso gli OLED e i LED, atti ad illuminare la notte fino a farla quasi scomparire.

Nei film horror o nelle fiabe, il destino colpisce in modo spietato sempre al calare della notte, magari in una foresta buia. Questa apprensione che produce la paura, è generata dall'ignoto del buio: la luce, a livello psicologico, serve per addomesticare l’ignoto e ad allontanare la paura.

La vista della luce, quindi, condiziona la vita quotidiana di ognuno di noi, poiché penetra negli spazi diffondendosi sulle strutture di cui ne caratterizza spazio, forma e colore, ed è in grado di creare risposte emotive tanto intense da contribuire al benessere psicofisico dell’individuo.

Ecco, quindi, che la luce diventa una mappa cognitiva che guida l’individuo ad esplorare l’ambiente e lo aiuta ad interpretare la realtà. L’uomo ha sempre dato grande importanza alla luce naturale, ed è per questo che con il tuo progetto di lighting design puoi non solo creare luminosità diverse attraverso luci artificiali diverse, ma provocherai anche dei veri e propri stati d’animo differenti a seconda del tipo di luce che scegli per ogni ambiente.

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Qual è la differenza tra luce naturale e luce artificiale?

Abbiamo visto come la luce sia indispensabile alla vita e come il costante alternarsi tra luce naturale e buio crei l’ambiente in cui ogni essere vivente può crescere e svilupparsi in maniera organica. Di conseguenza, quando viene a mancare provoca scompensi sia a livello biologico che psicologico.

La differenza maggiore che intercorre tra illuminazione artificiale e illuminazione naturale è che quella naturale è molto più intensa: la quantità di luce che colpisce l’occhio dall'esterno, deriva sia in maniera diretta dalla sorgente luminosa, il sole, che indirettamente dalle superfici su cui essa riflette i suoi fasci luminosi.

Ottenere la perfetta integrazione tra luce naturale e artificiale Gangster Sisma

Gangster e Sisma

Quando crei il tuo progetto, la luce naturale dovrebbe essere la principale fonte di illuminazione per rendere l’ambiente più salubre e confortevole. L’inserimento della luce artificiale dovrebbe essere un’integrazione a quella naturale che, dopo il calar del sole o nelle giornate particolarmente buie, non è più presente a sufficienza per portare avanti le normali attività.

Se utilizzi al meglio le varie fonti luminose, distribuendole in modo consapevole nei vari ambienti, il rapporto tra luce e ombra sarà tanto ottimale da non correre il rischio di provocare fastidio e affaticamento agli occhi di chi utilizza quegli spazi.

Rimanendo in quest’ottica, risulta chiaro come la disposizione degli spazi sia un fattore determinante: puoi trovarti, ad esempio, di fronte ad un interno con zona giorno orientata strategicamente a sud, a sud-est o sud-ovest, così da riuscire a godere per molte più ore della luce del sole in ogni stagione, tetti dotati di finestre che fanno entrare il doppio della luce rispetto ai serramenti in facciata, un tunnel solare posto in un corridoio buio che, attraverso un tubo riflettente, convoglia la luce dal tetto ad uno specifico spazio interno che altrimenti sarebbe buio. I lumen che la luce naturale trasmette in un interno così strategicamente strutturato, sono paragonabili a quelli generati da una lampadina da 60 watt.

Dies e Nox per integrare luce naturale e artificiale

Dies e Nox

Quando la luce del giorno si attenua ed è necessaria la luce artificiale per mantenere un buon comfort visivo, le soluzioni a tua disposizione possono variare a seconda di come il tuo cliente vive ogni spazio: la luce diretta sarà un’opzione ideale per le zone che richiedono una buona visuale, come il piano della cucina e il tavolo da pranzo, così come la luce morbida e diffusa sarà maggiormente indicata per zone come il salotto e la camera da letto, per favorire il relax ed attività come la lettura.

Con l’illuminazione artificiale puoi anche dare risalto ad alcuni elementi particolari: progettando diversi punti luce, da accendere e spegnere a seconda delle occasioni e degli orari, sarai in grado di creare scenari diversi per illuminare quadri, fotografie, opere d’arte e soprammobili.

Ottenere la perfetta integrazione tra luce naturale e artificiale Domenica Sahara

Domenica e Sahara

Se studiare e progettare l’illuminazione naturale è indispensabile per il benessere del tuo cliente, la luce artificiale deve procedere di pari passo ed essere integrata in modo oculato per permettere ai tuoi clienti di vivere i suoi spazi nel modo più confortevole possibile in qualsiasi momento della giornata.

Integrare la luce artificiale a quella naturale può sembrare un compito piuttosto facile: quando cala il sole, si accende l’interruttore e si accendono le luci senza grosse difficoltà.

In realtà, per garantire dei livelli soddisfacenti di comfort visivo e di illuminazione per il tuo cliente, devi studiare con cura in che modo integrare questi due tipi di fonti luminose.

I fattori che devi considerare sono diversi, e per ognuno devi mirare a garantire le migliori condizioni possibili a favore delle necessità del tuo cliente: devi studiare soluzioni di integrazione che si basano su diversi segnali di input, che garantisca ad ogni ambiente un'illuminazione media, la quale poi varia a seconda di come il tuo cliente decide di utilizzare ogni spazio.

Inoltre, devi saper anche ottimizzare le condizioni di comfort visivo e ridurre i consumi energetici, con un occhio di riguardo all'ecosostenibilità.

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Come scegliere l’integrazione tra luce naturale e artificiale

I problemi principali che puoi riscontrare nel progettare la luce artificiale, riguardano quelle strutture che non sono state architettate per essere illuminate a dovere dalla luce naturale durante il giorno e in cui, di conseguenza, il rischio che il tuo progetto apporti un'illuminazione troppo accesa e brillante è sempre più alto.

Questa combinazione provoca un’interruzione del ciclo circadiano, il che scaturisce l’alterazione del sistema immunitario e della secrezione di melatonina, ormone responsabile del sonno.

La maggior parte delle fonti artificiali di illuminazione non possiede uno spettro ben bilanciato rispetto alla luce naturale, sarebbe a dire che molti corpi luminosi non sono in grado di riprodurre tutte le lunghezze d’onda fondamentali per la vita umana, onde bioelettriche che sono, invece, presenti nella luce solare.

Ottenere la perfetta integrazione tra luce naturale e artificiale Sisma

Sisma

Sfortunatamente, non esiste ancora la tecnologia per cui una sorgente luminosa artificiale possa sostituire al 100% la luce naturale del sole, ma la buona notizia è che si sta già verificando il passaggio dalle tecniche di illuminazione prestabilite a tecniche d’illuminazione integrata, guidate dall'interesse per il benessere dell’individuo come causa principale: puoi rivolgerti a sistemi di illuminazione Full-spectrum, ovvero una luce che copre lo spettro elettromagnetico dagli infrarossi agli ultravioletti di tutte le lunghezze d'onda utili alla vita di piante e animali, quindi anche dell’uomo.

Puoi trovare sul mercato sistemi illuminanti appositamente ideati sia per gli ambienti interni che per settori specialistici e, per poter beneficiare appieno delle grandi potenzialità della luce a spettro completo, devi adottare alcune accortezze: perché il prodotto che scegli sia davvero efficace, devi fare attenzione che nella la scheda tecnica la distribuzione spettrale indicata sia uniforme, che contenga, cioè, tutte le lunghezze d’onda,e che il diagramma sia quanto più fedele possibile allo spettro della luce solare.

Perfetta integrazione tra luce artificiale e luce naturale in soggiorno

Moby Dick

Benché la luce del sole non si può sostituire per tutti i benefici che ha sull'uomo e non solo, esistono sorgenti luminose artificiali in grado di avere un impatto emotivo significativo attraverso la temperatura del colore della luce che emanano: è stato dimostrato, infatti, che determinate tipologie di luci LED possono influenzare positivamente lo stato d’animo degli individui e, di conseguenza, la loro salute.

Una luce diurna media, ad esempio, contiene un’elevata quantità di colore blu, colore che non a caso a livello psicologico favorisce la produttività e, perciò, viene utilizzato soprattutto negli uffici.

Per avvicinarti al colore della luce solare per mezzo di installazioni artificiali, devi considerare congiuntamente colore e luminosità: alcune lampade consentono di regolare la temperatura del colore in base all'esigenza di luce di cui si necessita durante l’arco della giornata, e generalmente si tratta di una luce più intensa al mattino per una maggiore produttività ed una luce più soffusa la sera per favorire il relax.

Ottenere la perfetta integrazione tra luce naturale e artificiale Snoob

Snoob

Il tuo progetto è un mezzo per il benessere psicofisico del tuo cliente

Abbiamo visto come l’integrazione della luce artificiale alla luce naturale sia fondamentale per il benessere psicofisico del tuo cliente e, quindi, dev'essere l'elemento principale del su cui basare ogni tuo progetto d’illuminazione.

Una delle innovazioni per l'integrazione della luce artificiale è rappresentata dai dispositivi intelligenti: i sensori captano le variazioni di illuminazione nell'ambiente e, se i valori registrati superano la soglia fissata, viene inviato il dato ad una centralina. Questo dato si basa su due tipi di variazioni: uno riguarda le modifiche di illuminazione sul piano di lavoro registrata dai fotosensori, l’altro registra se siano presenti o meno persone nell'ambiente, funzionando, quindi, attraverso dei sensori di movimento.

I dati registrati, vengono inviati alla centralina intelligente, che rielabora le informazioni in fase di programmazione, per ognuno dei sensori collegati.

La centralina, quindi, invia dei segnali di output a degli attuatori, i quali possono avere diverse funzioni, dall'illuminazione alla schermatura.

In base alle condizioni che gli attuatori rivelano nell'ambiente, il sistema fa azionare i sistemi di luce, ad esempio accendendo una lampada.

Hai a disposizione, dunque, diverse soluzioni da adottare per ogni tuo progetto di integrazione delle luci: puoi, ad esempio, utilizzare un sistema di controllo relativo alla volontà degli utenti, all'occupazione dei locali o in base del livello di luce naturale.

Ottenere la perfetta integrazione tra luce naturale e artificiale Blackout

Black Out

Le tecniche di controllo sono molte e vanno dal banale spegnimento/accensione della luce, al solo dimmeraggio o combinazione accensione/dimmeraggio.

Quello che emerge da questa analisi, è che la luce artificiale deve cercare di essere sempre quanto più vicina possibile alla luce del sole per provocare stati d’animo piacevoli a chi vive i vari ambienti. In più, può andare ad illuminare in maniera integrata ed efficace le zone più buie in cui le ombre non permettono di vivere lo spazio in maniera ottimale alle funzione a cui ogni ambiente è dedicato.

Ottenere, dunque, la perfetta integrazione tra luce naturale e artificiale, vuol dire sia poter riprodurre lo spettro completo della luce del sole all'interno della struttura del tuo cliente, sia arrivare laddove l’architettura impedisce alla luce naturale di accedere, attraverso la scelta di applique o lampade da tavolo e da terra che risulteranno d’ausilio ai fasci luminosi del sole, garantendo al tuo cliente la più completa illuminazione degli ambienti anche di giorno.

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Camilla Rossi

AUTORE

Camilla Rossi

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Karman, azienda tutta italiana, è nata nel 2005 a Fossombrone. Il suo mondo si muove con naturalezza attraverso un originale e personale uso decorativo della luce sia in ambienti privati che in ambienti contract

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