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HOSPITAINER: COME SALVARE MIGLIAIA DI VITE


Pubblicato il 11 aprile 2016

Disordini civili, epidemie, terrorismo e calamità naturali, in numerose parti del mondo stanno aumentando. Le infrastrutture si sgretolano così come vengono a mancare i servizi igienico-sanitari di base. L’assistenza sanitaria diventa una sfida. Come avere una soluzione sostenibile, funzionale senza acqua corrente ed elettricità?

 

 

L’idea di un micro-ospedale in un container è venuta a Rolof Mulder nel 2010 mentre stava installando un’unità medica nei pressi dell’ospedale in Africa occidentale. L’ha chiamato Hospitainer ed è una struttura medica dotata di tavoli operatori, strumenti, farmaci, zone cure post-operatorie, ecc. ecc. Dopo il terremoto che ha colpito Haiti con 10.000 deceduti Medici Senza Frontiere ha fatto appello immediato a Rolof Mulder per sapere se poteva rapidamente scendere in campo con il suo Hospitainer e con il suo primo prototipo sono stati in grado di effettuare oltre 2.000 interventi chirurgici nel corso di 10 mesi salvando migliaia di vite umane.

 

 

"In queste zone colpite da calamità", spiega Rolof Mulder, "la risposta deve essere rapida. Oltre l’80% della mortalità a causa di traumi, malattie e complicazioni può essere diminuito grazie all’utilizzo dell’Hospitainer." A cinque anni di distanza gli Hospitainer utilizzati hanno spiato più di 8.000 interventi chirurgici trattando più di 50.000 persone. Da poco l’azienda ha creato Hospivessel, un’isola galleggiante, attualmente inviata per salvare i rifugiati che attraversano il Mediterraneo assistendo 2.200 persone in un solo mese.

 

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