Se da una parte è sempre più facile trovare sostenitori delle cure omeopatiche la realtà dei fatti ci mostra chiaramente che i farmaci chimici la fanno ancora da padrone. Eppure secoli fa gli unici farmaci a disposizione erano piante e erbe che venivano coltivate in veri e propri giardini ed erano l’unica fonte per trovare nuovi rimedi e cure.
L’azienda farmaceutica Novartis, nel suo nuovo campus a Basilea, ha voluto ridare vita a questa antica ed efficace pratica ricostruendo un vero e proprio giardino medievale di piante medicinali con un design contemporaneo e moderno. Un’azione forte e inaspettata, che sembra andare controcorrente rispetto all’investire miliardi nei laboratori di Ricerca e Sviluppo, ma forse la strada intrapresa è quella giusta.
Il progetto è stato affidato all’architetto paesaggista Thorbjörn Andersson e alla società di ingegneria Sweco. L’obiettivo era creare un giardino di piante medicinali curato e ben allestito dove gli scienziati Novartis potessero prendere una pausa dal loro lavoro, passeggiare, riscoprire la bellezza e l’armonia delle piante e, forse, avere la giusta illuminazione per la prossima svolta innovativa. In effetti è impossibile negare che le più grandi innovazioni umane siano derivate dall’osservare e vivere a contatto con la natura: la famosa mela di Newton dovrebbe ricordarci qualcosa.
Dove usare la tecnologia allora?
Thorbjörn Andersson e alla società di ingegneria Sweco hanno risolto la questione nel migliore dei modi mettendola a totale disposizione del giardino per assicurare le migliori condizioni alle piante e ai fortunati visitatori al suo interno. Il letto del giardino è incastonato in varie sezioni attraversate da numerosi ponti che si affacciano sulle sue piante e fiori, che cambiano con le stagioni. Il mix botanico conta ben 70 specie di piante ed erbe con calendule arancioni e iridi viola che fioriscono nei mesi estivi offrendo un vero e proprio spettacolo per gli occhi e l’animo. Un giardino non solo per curare ma anche per farsi curare!