Anche una passerella, a Cuba, può segnare il corso della Storia. E le falcate delle modelle un grande passo avanti per un paese che dopo 50 anni di embargo forse ha voglia di ritrovare gaudio e leggerezza. E così non stupisce come la sfilata di Chanel dello scorso 3 maggio, ideata da quel genio e sregolatezza di Karl Lagerfeld nel centro de l'Avana, sia stato un evento epocale per il paese caraibico.
Lo stile chic della maison parigina ha sposato perfettamente l'ambientazione retrò pre-rivoluzione castrista, in un tripudio di lustrini, stampe, cappelli panama e glitter perfino sui baschi modello Che Guevara. Centinaia gli ospiti da jet set e vip internazionali, tra cui Vin Diesel, Vanessa Paradis e Gisele Bundchen che hanno ammirato la collezione “Cruise 2017” ispirata al tempo in cui i ricchi americani sceglievano Cuba per vacanze e crociere. Un ritorno agli anni '50 grazie alla moda, alla musica e ai colori.
E già altre realtà minori del mondo fashion e design stanno cavalcando l'onda glamour che ha sedotto l'isola. Tra queste la creatrice di gioielli Rosana Vargas che con la sua azienda, ROX 950, produce monili d’argento artigianali o lo stilista José Luis González, proprietario dell’azienda di moda femminile Modarte. Permangono per gli addetti ai lavori difficoltà a reperire stoffe e materiali e interagire sul web 2.0 con le maison a causa delle carenze strutturali delle linee internet. Ma l'isola ci crede e dopo la graduale riapertura delle relazioni con l'America a partire dal 2014 e la sempre più vicina fine dell'embargo, piano piano esce dall'autarchia per aprirsi a un mondo più libero, global e perchè no raffinato e ricercato.
Che la controrivoluzione abbia inizio. Anche su tacco 12.
